Presentatevi e parlateci del vostro progetto musicale…

Gli Absynthe Effect nascono con un obiettivo molto semplice: creare qualcosa di nostro mettendo insieme le diverse influenze dei singoli membri.

Avete pubblicato il nuovo ep “Frozen Statue In The Sun”. Di cosa parlano i testi? Dove è stato registrato? Raccontateci tutto….

Le registrazioni dell’EP sono iniziate l’estate scorsa a Cheremule: un nostro amico ha una casa con un garage enorme e ci ha ospitati lì per una settimana, durante la quale abbiamo registrato tutte le tracce di batteria e alcune tracce di basso. Il resto è stato registrato nei mesi successivi a Sassari, spostandoci da una parte all’altra. Per quanto riguarda i testi, non mi piace molto spiegarne il significato: neanche ad Andrea, Marco e Gavino (il resto della band) ho spiegato con precisione di cosa parlano, preferisco che ognuno li interpreti a modo proprio.

Quale è la vostra massima ambizione come artisti?

L’ideale sarebbe riuscire a guadagnarci da vivere tramite la musica, quindi facendo quello che ci piace. Per ora è un obiettivo abbastanza lontano, ma noi continuiamo a lavorare per raggiungerlo.

Quale messaggio volete trasmettere con la vostra musica?

Non credo che ci sia un messaggio preciso che vogliamo trasmettere, a parte la passione per quello che facciamo: penso che il complimento più grande che ci abbiano mai fatto sia “si vede che ci tenete tantissimo”. A me interessa fare quello che mi piace nella speranza che piaccia anche a chi ci ascolta, e credo che lo stesso valga per gli altri membri della band.

Come valutate la situazione musicale in Italia?

Purtroppo non sono un grande ascoltatore di musica italiana, almeno se parliamo di grossi nomi del presente, perciò non saprei dare una risposta precisa. So che Andrea e Gavino ascoltano diverse band, ma da quel punto di vista ho una mancanza, non riesco a farmi piacere molta della roba che gira adesso.

Che consiglio vi sentite di dare ad una band o ad un artista agli esordi?

Insistete. Continuate sempre a fare quello che vi piace, metteteci tutto l’impegno che potete e non vi aspettate di ottenere tutto subito: i risultati arrivano a poco a poco, noi abbiamo passato due anni in sala prove prima di riuscire a pubblicare un EP, perciò portate pazienza, è importante.

Per voi è più importante il talento o la tecnica?

Entrambi, credo che uno senza l’altro permetta di arrivare solo fino a un certo punto. Se hai talento ma non hai tecnica, potrai scrivere canzoni bellissime ma le tue capacità saranno sempre limitate. Se invece non hai un particolare talento naturale, la tecnica può sicuramente aiutarti molto, ma dovrai essere capace di dosarla, di non farti sommergere dalla tua stessa tecnica: anche questo è un talento.

Qualche nuovo progetto in cantiere?

Negli ultimi mesi abbiamo parlato di registrare un album, prima o poi, ma per il momento è solo un’idea. Dopo due anni passati a scrivere pezzi il materiale di certo non ci manca, ma comunque non è qualcosa che vedrà la luce a breve, anche se entro l’anno ci piacerebbe pubblicare almeno un singolo.

Lasciateci con un vostro motto….

Facciamo schifo, ma l’importante è cercare di fare sempre meno schifo.