Binary è il titolo del nuovo album di Chrome Sky. Il titolo è stato scelto in connessione con il numero due, sia perché si tratta del secondo album della band, sia per evidenziare la natura “dual but not dual” del loro progetto musicale, costituito in realtà da due soli elementi apparentemente antitetici tra loro (il la macchina e l’umano) ma che di fatto si completano a vicenda, rappresentati a loro volta dai due componenti della band (rispettivamente Mario e Paolo). Da notare inoltre che il titolo inizia con la lettera B, appunto la seconda lettera dell’alfabeto (così come il primo album, Artificial, iniziava con la A). L’album è composto da 8 tracce e rappresenta un’evoluzione del duo verso sonorità più dure del precedente, in cui prevalgono gli elementi metal e industrial sugli altri che componevano il blend in Artificial.

Riffing oltremisura, ritmica solida, robusta, turbinio sonoro in alcuni passaggi dell’album, cantato carismatico da parte del vocalist e alcuni accattivanti pezzi fanno dell’album di Chrome Sky un oggetto non identificato nell’indie italiano, una scoperta quantomeno stimolante ed elettrizzante.

Il duo ama stordire e violentare l’ascoltatore con refrain che sono come mitragliatrici incontenibili. Ascoltare i Chrome Sky è come essere travolti dal treno di “A 30 secondi dalla fine”: come quel treno non possono essere fermati, sono una “bestia impazzita” che sputa fuoco e vapore tra le intercapedini di metallo.

Inoltre, la loro musica fa pensare a tanto industrial metal in stile cyberpunk: pensiamo a nomi come Powerman 5000, Rob Zombie e Marilyn Manson come pure Fear factory. Alcune loro canzoni non farebbero cattiva figura come colonna sonora di film quali La saga di Terminator, Johnny Mnemonic, la saga di Matrix, Maze Runner, la saga di Divergent etc. Musica quindi per chi è appassionato di fantascienza distopica e cose simili…