Ciao ragazzi, innanzi tutto complimenti per il disco. Ho trovato il lavoro denso di qualità. Come nascono le vostre composizioni?

Nascono principalmente in macchina, durante un viaggio, nei posti più inusuali, è la musica che ci chiama ogni volta.

Avete un tour o delle date in programma per promuovere questo album? Come gestite gli impegni live dovendo tener conto degli impegni professionali di Marcello?

Inizieremo il tour nel nuovo anno. Bisognerà valutare tutto. Brando non è un mio hobby, ma è a tutti gli effetti un’altra mia professione che va di pare passo con quella dell’attore.

Avete già un manager, un team che vi segue o fate tutto da soli?

Abbiamo la nostra distribuzione, il nostro ufficio stampa, stiamo valutando dei nuovi inserimenti nel team di Brando.

Nel vostro album svariate da pezzi di natura pop a pezzi dal sapore più “indipendente”. Voi come percepite la vostra band? Cosa sentite di essere nel profondo, una band pop o un gruppo indie?

Ci sentiamo una band che fa musica, non ci piace etichettarci, ci sentiamo fondamentalmente rock.

Che pensiero avete della scena “Indie” italiana? Sta compiendo la missione che si era prefissa in origine? Che rapporti avete con gli altri artisti di questo ambiente?

La scena Indie italiana si è evoluta, rispetto a quella che era la prima scena progressista nella quale ha avuto origine. Conosciamo e stimiamo le band che fanno indie. Anche noi partiamo da quel filone originariamente, ora abbiamo virato verso un genere più rock.

Chi vi ha influenzato di più in fase di scrittura? E quali sono invece i riferimenti musicali che avete come musicisti… Chi vi piace? Chi seguite?

In fase di scrittura forse Marcello Maietta è stato influenzato da Cristiano Godano dei Marlene Kuntz e Brunori Sas, senza dimenticare il grande maestro Luigi Tenco. Per quanto riguarda la musica sicuramente si parte dai Nirvana, Bjork per arrivare ai Muse e ai Placebo.

Cosa vi aspettate da questo disco? Lo vedete più come un biglietto da visita per arrivare a fare altre cose oppure lo inquadrate come un momento auto-conclusivo, un’opera già matura per mietere un eventuale successo?

Per Brando “Le nostre verità” è l’album di esordio, sicuramente un biglietto da visita, ma nello stesso tempo un trampolino di lancio per una futura carriera musicale.

a cura di Max