Ci raccontate qualcosa della vostra avventura musicale fin qui? Un aneddoto per esempio….

Effettivamente si tratta davvero di una gran bella avventura. Abbiamo iniziato come cover band, per divertimento. Nel tempo Vania ha portato qualche brano di sua composizione che suonavamo durante le serate. Con grande sorpresa il pubblico preferiva proprio quegli inediti alle cover e ci invitava a crearne altri. Così abbiamo deciso di dedicarci solo agli inediti, e sono nati i Chrysarmonia. Abbiamo fatto qualche contest, senza crederci più di tanto, ma li abbiamo vinti tutti. Siamo stati sostenuti da pubblico, webzine, radio, tutto in modo spontaneo e senza interessi. Questo ci ha fatto credere un po’ più in noi stessi, e abbiamo voluto osare un po’ di più affrontando impegni e costi più alti, investendo in noi stessi. Sempre con i piedi ben piantati a terra e consapevoli dei nostri limiti, ci godiamo ogni singola esperienza, piccola o grande che sia. Dal circolo culturale che ci ospita spesso con il nostro repertorio in Acustico, ai grandi palchi come il “Luppolo in Rock” che abbiamo calcato lo scorso Luglio 2022.

Quale è il collante che tiene unita la vostra band?

Amicizia vera è riduttivo. Fra noi c’è una chimica che ci unisce con un equilibrio magico, proprio come strumenti che da soli sono solo una linea melodica, mentre insieme creano Armonia. Ci capiamo subito, come se le nostre Anime fossero sempre connesse, anche a distanza. Ci muoviamo come un corpo e una mente unica, non esistono incomprensioni.  Per noi è chiaro fin da ora che, se uno solo di noi lasciasse la band, da quel momento non esisterebbero più i Chrysarmonia.

“Fly me to the Sun”. Potete presentarlo ai nostri lettori? Quale canzone preferite di questo album e perché?

“Fly Me To The Sun” è un viaggio, un volo verso il nostro Sole, la nostra Consapevolezza. La coscienza di ciò che siamo, il nostro “io” che si palesa, il raggiungimento di una maturità emotiva. Per arrivarci, si passa inevitabilmente da un percorso di vita pieno di esperienze positive ma anche negative. Una vita di passione, gioia, dolore, rabbia, delusioni, speranze, sogni, vita e morte. Tutto concorre a creare quelle ali con le quali tenteremo il balzo, verso il nostro Sole. Ognuno di noi ha il suo brano preferito, per diversi motivi.  Vania (voce e composizione) e Davide (chitarre) preferiscono “Fly Me To The Sun”, perché riassume in sé tutto il senso dell’Album e ad entrambi ha lasciato qualche “cicatrice” in fase compositiva, cosa che accade comunque ogni volta che la eseguono sul palco. Simone (basso) predilige “Surrender” per questioni ritmiche e dinamiche. Fabio (batteria) preferisce “Falling Down” per le particolari variazioni stilistiche che può compiere con il suo strumento.

Che cosa consigliereste a voi stessi e a chi decide di provare a vivere di musica?

Oggi vivere di Musica inteso come lavoro per vivere è impossibile a nostro parere, non che fosse facile in passato, ma sicuramente c’era una cultura tale da permettere al Musicista di professione di guadagnare in modo dignitoso la classica “pagnotta” e per i più bravi anche qualcosa di più. Più facile farlo per passione, tanta. Comunque sia, in qualunque modo di decida di farlo, si faccia con sincerità, essendo sé stessi, evitando di copiare stili altrui per avere più spazio. Fare Musica propria è una missione, un atto d’amore verso sé stessi e chi ascolta, un dono emotivo di potenza incredibile. Con la nostra Musica possiamo farvi piangere o sorridere, possiamo farvi volare con noi, darvi coraggio, darvi forza e speranza. Il potere di emozionare le persone con la propria arte è un dono bellissimo, e noi siamo grati di poterlo esprimere.

La musica è certamente un viaggio interiore….

Certamente parte da noi, ma se si ha la fortuna di essere empatici, come nel nostro caso, si può scrivere di altre vite, altre esperienze, anche se non le abbiamo vissute in prima persona. Diciamo che questo forse è uno dei nostri punti di forza: l’Empatia.

Cosa vuol dire per voi essere rock?

“Rock” oggi ha un po’ perso il suo significato originale. L’anticonformismo non c’è più, ora è conforme anche quello. Ormai si ostenta tutto e il contrario di tutto. Per noi essere “rock” significa ancora “sincero”, “spontaneo”.  Siamo quello che sentite, siamo quello che vedete, niente trucchi e niente inganni. Siamo qui per voi, a cantare canzoni che cantano di voi e delle vostre vite. Siamo qui per voi, a piedi nudi con il cuore in mano, pronti a raccontarvi favole, come umili menestrelli.