1POPPUNK! Il nuovo singolo di Gabriele “Dasty Dafreak” è la voce di chi è controcorrente, un grido che vuole farsi sentire sulle note di un genere Pop-Punk. È un inedito che sa raccontarsi con ironia ma fiero della sua diversità e della sua “anarchia”.

La tua Musica era inizialmente influenzata dal Rap, come ti sei avvicinato al Punk?

Il Punk è un genere che mi accompagna e mi appassiona da sempre, mi ha cresciuto. Dopo anni che facevo rap mi sono reso conto che i panni del “rapper” mi stavano un po stretti e avevo bisogno di stimoli nuovi, così ho iniziato a portare le mie canzoni su sonorità più punk. Nello studio dove lavoravo ai tempi ho avuto la fortuna di conoscere alcuni musicisti che sebbene lavorassero più che altro a progetti rap, avevano un background più Rock e hanno abbracciato subito questo mio cambiamento e da li abbiamo iniziato a lavorare con loro a questo nuovo progetto Punk.

Cosa vuol dire per te essere una Rockstar?

Tralasciando un attimo il concetto prettamente musicale del termine, per me essere una Rockstar vuol dire fottersene di tutto, tutto quello che gli altri vogliono importi, come gli altri ti vogliono o come vorrebbero che fossi e andare avanti per la propria strada totalmente fieri di come si è. Questa diciamo che è una delle tante definizioni che mi sento di dare al termine “Rockstar”.

Da bambino, quando fantasticavi, chi avresti voluto essere?

Beh, in alternativa a diventare allenatore di Pokèmon ovviamente..diciamo che mi sarebbe piaciuto essere esattamente quello che sono io oggi, non ho mai voluto prendere il posto di nessuno che già esistesse ma fare di me stesso la persona che volevo essere da bambino. Comunque non mi sono ancora arreso, mi piace credere ancora che diventerò maestro di Pokèmon.

“Sorry mamma sono un punk”, cosa ne pensa tua mamma?

Ho la fortuna di avere una madre meravigliosa, che mi ha sempre sostenuto e supportato in ogni mia scelta. In realtà probabilmente è soprattutto merito suo se sono un “punk”, è grazie ai suoi insegnamenti e alla sua educazione se ora sono come sono. Anche lei è sempre stata un po una ribelle e ha sempre avuto un suo pensiero senza lasciarsi influenzare da quello che dicevano gli altri…quindi si può dire che anche lei è 1Poppunk!

1POPPUNK! è la voce di chi vuole farsi sentire, è autobiografico?

Assolutamente si. Ma sinceramente mi piace vedere le mie canzoni come delle storie. Alla fine per me è poco importante se chi scrive una storia abbia o meno vissuto le vicende che racconta, se una storia è bella, ti piace e ti lascia emozioni o insegnamenti allora è una bella storia. Lo stesso vale per le canzoni. Mi piace però vedere e sentire persone che si rispecchiano in quello che dico, nelle mie idee e nei “protagonisti delle mie storie”.

Chi sono i musicisti che ti hanno influenzato maggiormente?

Diciamo che non ho un icona che mi influenzi particolarmente nella creazione della mia musica. Posso dirti però che i gruppi più importanti che mi hanno sempre accompagnato nella vita e nel mio percorso artistico sono sicuramente le band Pop-Punk dei 90, con nomi come i Blink-182, Green Day, NOFX e altri.

Coronavirus, come stai vivendo la quarantena?

Relativamente bene in realtà. Certo la noia dopo un po diventa snervante però sto approfittando di questo periodo in cui bisogna stare in casa per scrivere nuove canzoni. Quindi una volta finito tutto diciamo che sicuramente non mancherà materiale per nuova musica.

Hai in cantiere un nuovo singolo o un progetto EP?

In programma di ufficiale non c’è nulla però come già dicevo, in questo periodo sto scrivendo davvero tanto. Una volta che riusciremo a tornare in studio valuteremo tutto il materiale e decideremo come procedere. Posso dire che dopo tutti i singoli che ho fatto uscire in questi anni stavo prendendo in considerazione l’idea di iniziare a lavorare ad un mio Album…però è ancora solo un idea per ora.