Cominciamo con il dare alcune informazioni sulla band e sul disco in questione:

I Diraxy sono una band progressive metal che nasce a Milano ed è formata da: Federica Manenti alla voce, Dario Freddi alla voce e tastiere, Marco Le Grazie e Daniele Romanato alle chitarre, Andrea Arrotta al basso e Paolo Ossoli alla batteria. I Diraxy si formano nel 2014 e dopo qualche lavoro auto-prodotto vengono scritturati per dare vita a “The Great Escape” lavorando in studio con Mat Den della label FIL1933, produttore artistico di gente nota come Kristian Marr chitarrista di Amy Winehouse, Ed Graham batterista dei Darkness e Alexi Crhistou performer per Pete Doherty (Libertines)”. “The Great Escape” è un concept album che nasce per raccontare fatti realmente accaduti nell’Agosto 2014 nella regione del monte Sinjar (Iraq) ed è ispirato alla storia vera di Jinan già raccontata nel libro “Jinan esclave de Daech” ed è appunto un omaggio ad una storia di vita che ha colpito profondamente i Diraxy. In questo bellissimo album i Diraxy hanno voluto raccontare a modo loro questo pezzo di storia che pochi ancora ne parlano…

I Diraxy in The Great Escape tentano di fondere le loro due “anime”: quella progressive rock e quella metal. Nel fare questo danno vita ad un progressive metal tanto sofisticato, aulico con qualche sfumatura gothic per gli amanti di band come Tool, Opeth, King Crimson, Emerson Lake and Palmer et similia.

Costoro, quindi, propongono un sound molto assortito che alterna momenti tanto melodici a sferzate sonore tanto metalliche, tutto questo con il contorno di un progressive rock oltremodo poliedrico.

Il cantato dell’ottima Federica Manenti si destreggia a meraviglia su tastiere e chitarre che propongono evoluzioni notevoli con qualche batteria killer ogni tanto e un lavoro di basso in tanti passaggi senza dubbio fondamentale per rendere il tutto particolarmente robusto.

In The Great Escape si scontrano e si armonizzano diverse “forze” sonore contrastanti fra loro in un puzzle oltremodo riuscito che per noi ha il valore di 80/100. Manca un po di appeal ma questo, forse, è un punto di forza per Diraxy, band che ama strabiliare con colpi di scena sonori stupefacenti e con sonorità ricamate in modo certosino.