Con “Clouds” i Love Ghost puntano maggiormente sulle contaminazioni hip hop e pop con un po’ di chitarra distorta. La voce di Finnegan Bell resta lineare e pulita nelle strofe e nei ritornelli, interrompendo la sua caratteristica interpretativa delle scorse produzioni caratterizzate da una vocalità fatta principalmente da rauchi grunge/rock: il brano, pur ricco di diverse contaminazioni, può essere catalogato come una ballad elettronica.

La parte rappata e autotunata strizza l’occhio alla trap melodica e il feat a seguire della delicata Scarlett Rose(in figura sotto) dona un’atmosfera pop anni ’90. Il minutaggio è sempre ridotto all’osso (solo tre minuti) con tanta carne al fuoco condita da mix e master super-moderni, che comprimono e spingono molto le dinamiche di cassa e basso, aprono l’immagine stereofonica su tastiere, synth, chitarre e cori e rendono protagoniste ed eteree le voci soliste.

Il testo onirico e psichedelico ci confonde volutamente con un labirinto di pensieri e immagini che mi ricordano molto il film “Donnie Darko”, forse perché un artista intelligente non può che fotografare anche l’attuale situazione di instabilità emotiva, che da ormai quasi due anni ci perseguita costringendoci a chiuderci in casa generando tossiche paranoie da virus.

I Love Ghost si confermano artisti contemporanei bravissimi a muoversi nel web e nel mondo dello streaming non sbagliando un colpo.

A cura di Marco Germani.

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