Destinati alla Gloria. Predestinati. Questi sono gli unici pensieri che mi vengono in mente parlando dei Love Ghost.

La band di Finnegan Bell, seguita sin dagli esordi dal produttore Danny Saber (The Rolling Stones, Alice Cooper, the Charlatans, Public Enemy ecc.), non fa nulla per dissipare questa condizione “celeste”. Anzi, cerca di coadiuvarla come può, lavorando costantemente. La band negli ultimi due anni è cresciuta moltissimo.

Il lungo apprendistato, per noi che seguiamo da lontano i suoi passi, crediamo stia per concludersi e proprio questo nuovo singolo, “Outer Space”, siamo certi che sarà la porta che la proietterà in una nuova dimensione.

Il sound della band sta cambiando. I suoni adolescenziali stanno lasciando progressivamente il posto ad una rara consapevolezza (bisogna sempre considerare che nonostante siano in giro da un po’ questi ragazzi sono appena usciti dalle scuole superiori). Il loro sound sta diventando più denso pur non perdendo il proprio fascino, fresco e diretto.

La complessità dell’intro e la risoluzione sull’ingresso della prima strofa testimonia tutta la crescita sonora di una band, quasi pronta al “grande salto”. Il pezzo si lascia ascoltare, ma non ci dà l’impressione di essere la hit internazionale che presto, siamo certi, troveranno nel cilindro. Ma certo vi si avvicina parecchio. La strofa è fluida, semplice, diretta. Richiama i primissimi Green Day. Ma il sound è molto più ricco. Anche perché la sezione ritmica formata da Ryan Stevens (basso) e Samson Young (batteria e voce di sottofondo) è di una solidità monolitica. Questa caratteristica permette a Daniel Alcala (chitarra) e Cory Batchler (tastiere) di arricchire la composizione con la libertà dei “colori” più diversi. La paletta che ne viene fuori include cromie forti, ma anche tinte eteree. Si lavora sulle trasparenze, sulla sovrapposizione di layers che restituiscono al quadro generale una profondità prospettica importante.

La voce dell’efebico Finnegan, specie sui ritornelli, è ancora sottile, ancora poco strutturata. Ma sta prendendo sempre più corpo e, soprattutto, carattere. La si comincia a distinguere tra milioni di altre. Crescendo, arricchendosi di esperienze, muterà (è questa la nostra idea) in qualcosa di unico. Qualcosa che potrebbe caratterizzare il XXI secolo quanto le voci di Cobain e Corgan hanno fatto nel XX. Aspettiamo. Aspettiamo ancora. Ben consci che una “supernova” sta per esplodere.

a cura di Max

Links per lo streaming:

https://open.spotify.com/album/7t0GIqAv1KNLedn1PORpRg

https://www.deezer.com/en/track/987460972

https://loveghost.ffm.to/outerspace