Il disco omonimo dei Mountain’s Foot ha un grandissimo pregio: la sincerità. Nessuna velleità di innovare o apportare stravolgimenti ad uno stilema che ci riporta in pieni anni 70.

Poi ci pensi meglio, riascolti il disco e ti accorgi che dentro ci sono tantissime cose interessanti, in primis il fatto di aver assolto egregiamente ad un compito mai facile: creare un’opera omogenea, monolitica, come raramente succede per i gruppi italiani. Il disco è infatti una sorta di collana che si fregia di 10 amuleti incisi nell’osso. Un monile importante per coerenza stilistica e qualità delle composizioni che, oggettivamente, potrebbe entusiasmare qualsiasi amante del genere. Un disco pieno “d’aria”, registrato probabilmente con tante tracce prese da session in studio, suonate contemporaneamente per ottenere l’effetto di un disco dal piglio “live”. Il risultato è stato centrato.

Si parte subito fortissimo col riffone hard rock di “Angry Bear”. Dalle primissime battute ci è chiaro che a reggere tutto è l’architrave bassistica di Fabio Bonomi che col “compagno di merende” Simone Facchi (non sempre precisissimo, ma tenace e spigliato) compongono una sezione ritmica da tenere d’occhio.

E’ nel secondo brano “Little big valley man” che mi accorgo della perizia sonora che riescono a raggiungere i chitarristi Matteo Scaringelli e Mauro Ramozzi. I loro intrecci sono di assoluta efficacia, trasformando una sequenza di accordi piuttosto banale, in un piccolo capolavoro che mi rimanda ai pezzi più “aperti” dei Jethro Tull.

Nel terzo pezzo, “Admirable vision”, serpeggia un quid Floydiano. A mio gusto, sembra essere il brano più interessante del disco. Potrebbe sembrare una composizione dei Pink Floyd coverizzata dai Guns & Roses. La voce prepotente e credibile di Scaringelli gli restituisce una bella intensità e l’apertura del solo, melodico e ben scandito, ci accompagna alla parte finale del brano con la sensazione che tutto è stato quadrato alla perfezione.

“Rock & Roll Dose” arriva con un tempo cadenzato degno del Lou Reed dei primissimi anni 80. L’intreccio delle voci però è tipicamente “Zeppeliano”. Da questo ne scaturisce un mood affascinante, in cui le accentazioni glam ci riportano, nel loro insieme, ai migliori Kiss.

La scanzonata quinta traccia, “My Happy Song”, è tutta nel titolo ed aggiungere qualsiasi cosa sarebbe superfluo. In sé reca un seme dei fantastici Counting Crows, cosa desiderare di più?

La seguente “By Way Home” è una concessione ad un sound più moderno. Un tributo a tutta la musica che abbiamo sentito nei meravigliosi anni 90: Pearl Jam, Alice in chains e Spin Doctors su tutti.

Sostanzialmente vale la stessa disamina anche per la settima traccia “Always Sick and Tired”. Non fosse che il cantato rimane più legato ad un linguaggio classic rock (Deep Purple e Black Sabbath) mentre la chitarra principale ammicca, anche grazie un dosatissimo ed elegante uso del tremolo e del “wha”, ai beneamati Jane’s Addiction.

L’esoterica “On a beat of a gun” ci porta in un mondo fatto di paglia e cavalli da strigliare. Nel saloon, il nostro quartetto, porta un intreccio di polifonia vocale interessantissimo. Nel bosco retrostante, una decina di incappucciati stanno erigendo una forca, il fuoco di alcune torce tremola creando ombre lunghissime, mentre la cassa della batteria scandisce il tempo di una ballata. Clint Eastwood arriva in città deciso a mettere ordine in paese. Ci riuscirà? Noi facciamo il tifo, sperando che i Mountain’s Foot scrivano in futuro altri 200 brani con questa qualità.

Volgiamo alla conclusione con l’ascolto della decima traccia: “Libra”. Un segno di cesura tra chi ascolta e chi suona. Un “mid time” per decomprimersi dalla pesantissima carica emotiva di “On a beat of a gun”. Il disco è finito. La nostra recensione è terminata. Torniamo alla nostra quarantena con la speranza, una volta usciti dal trambusto creato dal Covid19, di ascoltare questa magnifica band dal vivo, dimensione in cui, ne siamo certi, potremmo apprezzare perfino meglio questa preziosa infilata di brani.

a cura di Max

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Mountain’s Foot

Data di rilascio: 27 Marzo 2020

Artista: Mountain’s Foot

Durata: 45:00 min

Genere: Rock’n’roll

Label: DELTA Promotion

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