I vostri inizi con la musica come sono stati?

Robi – Per me la musica è sempre stata una compagna inseparabile fin da quando ero ragazzino. Sono cresciuto ascoltando Rock e Metal. Poi nel 1991 ho cominciato a cantare nella mia prima band, i Distorted Violence: facevamo Thrash Metal. In seguito ho militato in diverse band dell’underground locale, sperimentando diversi generi sempre nell’ambito rock.

Ciars – Anche per me la musica è sempre stata una compagna di vita e di avventure. Mi è sempre piaciuto curiosare in altri generi, anche se il rock ha rappresentato gran parte dei miei ascolti. Ho suonato per anni la batteria in cover-band (ancora attualmente ne ho una) e in gruppi che proponevano la pezzi propri (su tutti i Quinto Livello, con i quali ho condiviso molto tempo in saletta e live!).

Quali sono i vostri miti musicali?

Robi – il mio background musicale passa attraverso vari generi del rock/metal (Thrash, Hardcore/Punk, Grunge, Stoner). I miei ascolti sono tutt’ora orientati in questa direzione, anche se rispetto a quando ero più giovane ho imparato ad aprirmi a generi diversi. Tra le band che ho sempre amato ci sono gli Slayer, i Police, Peter Gabriel, per fare alcuni nomi. Ma ce ne sono tanti altri.

Ciars – Oggi alterno dischi vecchi (anche se non ascolto più tanto cose pesanti) a cose nuove, cercando di trovare cose interessanti un po’ ovunque. Solo alcune band alle quali, nel tempo, mi sono affezionato: Faith No More, Depeche Mode, Incubus, Soundgarden, Rage Against The Machine, Caparezza. L’ultimo concerto che ho visto sono stati gli Helmet nel 2019!

Che strumentazione usate per l’elettronica?

Usiamo Ableton Live per le registrazioni e il mix; come controller usiamo Push 2 sempre di Ableton. Il mastering invece è affidato a Sebastiano Paparella del KO Punch Studios di Rovigo.

Ci parlate del vostro progetto artistico? Come è nato? Come avete elaborato il vostro sound?

Io e Ciars siamo amici da moltissimi anni. Facciamo musica da sempre. Potremmo dire che la nostra collaborazione è stata un po’ il frutto del lockdown! Semplicemente abbiamo cominciato a scambiarci alcune tracce che io avevo composto nel mio home-studio durante questo periodo. Io penso al materiale seminale, quello “grezzo”: registro le tracce di basso e le varie sovra incisioni, ricercando i suoni che creano il mood che ho in testa. Poi passo tutto a Ciars, che pensa al resto: ritmiche, arrangiamenti, elettronica. La voce viene pensata quasi sempre per ultima. Chi più è ispirato in quel momento scrive un testo e canta il pezzo.

“A New Wave”. Cosa ha di particolare questo album secondo voi?

Pensiamo che questo album racchiuda tutto quello siamo e sentiamo. E’ un lavoro spontaneo. Tutto è uscito senza sforzi, con molta naturalezza e ci teniamo sempre a dirlo. Al contrario delle esperienze passate nelle varie band in cui abbiamo militato, qui siamo solo noi due, ci sentiamo più liberi di esprimerci, senza limiti di sorta, sperimentando senza timore dei giudizi altrui. C’è molto feeling musicale tra di noi e non serve quasi mai rivedere nulla di ciò che componiamo. Se un’idea ci sembra valida la riconosciamo subito e ci lavoriamo in perfetta sintonia. Per essere più precisi nella risposta alla tua domanda, diciamo che la particolarità di “A New Wave” sta nell’avere riportato alla luce sonorità forse un po’ dimenticate, che puoi ritrovare nei lavori degli anni 80/90, periodo in cui noi ci siamo formati musicalmente.

Ci parlate dei video di “Quiet emotion” e “Rocket”? Dove sono stati girati? Presentateli ai nostri lettori….

Beh, speravamo che qualcuno ci facesse questa domanda perché la realizzazione dei video è stata davvero un’esperienza incredibile. Ci siamo affidati a Cristian Bonmassar, video maker di grandissimo talento della ZenBang Productions, con cui abbiamo stretto una bella amicizia. Gli abbiamo fatto ascoltare le canzoni e gli abbiamo fatto leggere i testi. Da lì in poi è esploso un incredibile flusso creativo che ci ha letteralmente travolti! Cristian è un tornado di idee, è un concentrato di energia allo stato puro! Durante le riprese è uno spettacolo vederlo lavorare. Competenza e professionalità insieme a una sana dose di “pazzia” creativa sono un cocktail micidiale! Ci siamo divertiti un sacco! Lui ha curato le sceneggiature, le riprese e il montaggio dei video. “Quiet Emotion” è stato girato in un luogo per noi magico, il lago di Antrona. Abbiamo scelto di girare in esterna la maggior parte del video, che si sviluppa in alcune sue parti anche in ambienti interni, perché avevamo bisogno dell’ambiente naturale. La natura selvaggia dei nostri luoghi ci ha sempre ispirato e spesso in questi luoghi troviamo la pace. “Rocket”, invece, è stato registrato in un unico locale e anche quello in alcuni boschi vicino a casa. La cosa buffa è che ci siamo prodigati per un certo tempo a cercare un locale adeguato alle riprese e abbiamo scoperto di averlo sotto casa di Ciars!! Video a Km zero!! 🙂 .

Di quale messaggio volete essere portatori con la vostra musica?

Come diciamo sempre, non abbiamo un messaggio in particolare da lanciare a chi ci ascolta, perché nei nostri testi non parliamo che di noi stessi e delle cose che ci attraversano. Il messaggio lo potrà trovare chi ascolta. Magari qualcuno si ritroverà in certe cose che cantiamo, e magari no.

Potete anticiparci qualcosa sui vostri prossimi progetti musicali?

In questo momento stiamo lavorando con costanza alla preparazione del live, in una forma che è nuova per entrambi: anche in questo caso stiamo cercando di rappresentare e condensare, in un unico flusso, la rappresentazione sia musicale che visuale di quelle che sono i nostri pensieri ed emozioni …stay tuned!! Abbiamo anche un pò di materiale inedito un po’ più datato che troverà, più avanti, la luce sempre con Delta Records & Promotion e lavoriamo come sempre sulle idee che man mano ci escono. Continuiamo a comporre con il nostro metodo, l’unico che conosciamo. Abbiamo anche in programma di fare uscire ancora un video di un brano presente nell’album.