Una produzione di altissimo livello è “Rumba” di Alexis, un brano divertente e ballabile che si potrebbe definire dance e pop, sicuramente radiofonico ed esplosivo.

Nelle sonorità e nella struttura si ritrova un po’ di Bruno Mars e un accenno di George Michael, anche se la timbrica vocale è più graffiata e sofferta: il brano inizia con un accordo di fiati ed un bel riff di basso a seguire, la voce si fa sentire subito insieme ad un piano dance anni Novanta, qualche coretto femminile nel pre-chorus ed una bella chitarra funky semidistorta (molto Settanta) accompagnano armonicamente i quattro accordi tipici dei brani che devono “arrivare subito”. Ma il vero protagonista resta, a mio giudizio, il geniale temino di sax che ti si ficca in testa come un jingle, è lui il vero “tormentone” simpatico sul quale ti immagini il ballettino di una bella ragazza che indossa un abitino supersexy, la struttura si ripete con un’agile sottrazione e scambio di sonorità tra strofa e pre-chorus, a 2’20’’ entra lo “special” con un bell’arrangiamento di fiati e la voce, questo volta con un filtro low fi, diventa più speakerata ricordando vagamente Ricky Martin, ancora una piccola parte di piano e fiati, ritornello ed un piacevolissimo sax solo che riscopre l’antagonista facendoci apprezzare un notevole tecnicismo di uno strumento bellissimo, vintage e iconografico e troppo spesso dimenticato nelle produzioni moderne.

Una piccola perla che ci ricorda molto dei grandi del passato ma con suoni ultramoderni e una voce rockeggiante, un brano adatto ai nostalgici delle belle canzoni estive del passato, ma anche a chi non si accontenta della monotematica produzione moderna fatta di autotune e sonorità scarne ed ipnotiche, perfetta per un party o i titoli di coda di una commedia, adattissima a un programma radio festoso.

Complimenti all’autore e alla produzione che sono riusciti a uscire dal “mucchio” con una traccia originale e sopratutto egregiamente cantata, arrangiata e mixata. Consiglio l’ascolto anche delle altre canzoni di genere completamente differente tra di loro.

A cura di Marco Germani