Benvenuti su Wezla. Avete pubblicato “Make the Choice”, attualmente curato e distribuito dalla Ghost Records Label e da Crashsound Distribution. Quale è il brano del vostro disco al quale vi sentite particolarmente legati?

In realtà dire proprio quale sia il brano che ci lega di più non è facile da dire. Ogni brano è stato scritto in un momento diverso dagli altri, con un approccio e un’intenzione diversa in base a quello che volevamo comunicare e che descriviamo nei testi.
Quindi si può dire che ogni brano ci lega con le proprie particolarità.

I testi di “Make the Choice” di cosa parlano? Quali sono le vostre fonti di ispirazione?

I temi trattati nei testi sono presi dalla vita quotidiana e sono spesso scritti in maniera critica, e autoironica. Ci ispirano la gente in metro, le persone in macchina, i personaggi particolari che si incontrano o anche temi generali che però hanno un diretto riflesso nell’immediato. Chiunque può trovare qualcosa della propria esperienza personale nei nostri testi!

Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un potenziale nuovo ascoltatore?

Crediamo molto nella forza di groove efficaci. Là cerchiamo di muovere l’ascolatore anche fisicamente per poi dare la carica con l’impatto sonoro delle chitarre. Ci piace l’idea di poter piacere anche ai “non addetti” e di far trovare invece ai piu “addetti” tutti i riferimenti e le contaminazioni che possano rendere l’idea del nostro lavoro.

Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?
Diciamo che preminenti sono le influenze dell’Hard Rock ’80-’90, dell’alternative, e ovviamente il blues e il funk in particolare. Non escludiamo neanche riferimenti punk! Poi con gli ascolti ci spingiamo fino all’elettronica, fa sempre bene allargare un po’. Come bands possiamo citare ad esempio gli Extreme, i Guns, Van Halen, i Primus, Stevie Ray…e tanti altri.

Chitarre con distorsione calda e pastosa, nella miglior tradizione Hard Rock”…ho letto dalla vostra biografia. Potete commentare queste parole?

Fra le caratteristiche del nostro sound c’è appunto anche questa. Ci piace l’Hard Rock e alcune sonorità espresse con le chitarre negli anni ’80 e ’90 sono per noi (per i chitarristi) un riferimento importante. Ci piace l’idea di usare chitarre con una distorsione carica ma che al tempo stesso sia calda e godibile, diversa da suoni più estremi o “zanzarosi”, e che non stanchi l’ascoltatore.

Come è collaborare con Ghost Records Label?

Ci stiamo trovando bene, purtroppo dopo pochissimo tempo dall’inizio della nostra collaborazione è iniziata questa emergenza che ha reso difficili molte cose. Nonostante ciò la Label sta continuando a lavorare al meglio delle possibilità e noi ne siamo soddisfatti.

Come giudicate la scena musicale indie italiana?

Tanti bei gruppi e musica di qualità ma non nascondiamoci dietro un dito, il nostro è un Paese in cui il rock stenta e la disaffezione del grande pubblico verso la musica dal vivo è ormai la regola purtroppo.

Su quale palco sognate di suonare (una volta finita l’emergenza sanitaria che tutti stiamo vivendo) ?

Più che su un palco ci importa ora di suonare per un bel pubblico. Ossia per persone che abbiano ripreso la voglia di divertirsi e di staccare dopo tutto questo periodaccio. Ecco vorremmo suonare per loro.

C’è un musicista vivo o morto con il quale vorreste suonare su un palco?
Sarebbe un elenco decisamente lungo! Però possiamo immaginare una roba del tipo che noi siamo sul palco e invitiamo sul palco 4 “ragazzetti” del pubblico a jammare tipo:
Joe Dart al basso
Steve Ray alla chitarra
Nick Menza alla batteria
Nuno Bettencourt alla chitarra
Così fanno un po’ di esperienza!!

Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori? Invogliate pure i nostri lettori ad ascoltare la vostra musica con un appello….

Semplice e sintentico:
EAT TOMATOES!!!