Potremmo generalizzare e definire l’EP come elettronico, ma sarebbe scorretto perché fin dalle prime note si percepisce la direzione artistica e concettuale del progetto che è ispirato ad artisti come Massive Attack, Bjork, Depeche Mode, David Bowie, Duran Duran, insomma tutti coloro che hanno fatto dell’elettronica un vestito per creare dell’ottimo pop psichedelico.

Ottimo l’utilizzo dei synth che fungono da tappeti e anche da basso, intervallati da arpeggiatori e l’immancabile drum machine tipo TR 808; la chitarra utilizzata in modo inusuale si mescola a tutto l’impianto elettronico non sfigurando. Nei tre brani tutto riporta agli anni 80 e inizio 90, quasi un tuffo nel passato ma con la qualità contemporanea, i brani si muovono bene sul modo maggiore e in quello minore non annoiando e creando dei loop che si alternano alle linee vocali sempre divertenti fatte di botta e risposta, falsetti, cori filtrati e reverberi. Una voce che accarezza il nostro udito senza mai gridare o risultare spiacevole, un ottimo lavoro di mix e master che denota una buona conoscenza della tecnologia e del sound design.

Peccato che abbiamo solo tre brani da ascoltare, ma in digitale si può tranquillamente pubblicare in qualsiasi forma, resteremo sintonizzati in attesa del seguito di questo interessante progetto.

A cura di Marco Germani.

Link per l’ascolto su Spotify dei brani dell’omonimo ep: https://open.spotify.com/artist/2kxMJPEU6i661v3sm7MK40

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