1)Benvenuti su Wezla. Come è nata la vostra band? Ci parlate anche del vostro background musicale?

LUIGI D’ATTOLI (cantante / chitarrista) : Ciao! La nostra band è nata così per caso. A natale 2015, non avendo nulla da fare ci siamo detti “ragà, diamo ‘na svolta a ste feste!” Mezza prova e poi un paio di brani ad live nel nostro paese. Ci è piaciuto e allora abbiamo deciso di continuare. Ognuno di noi vive “nella musica” da tempo. Io che sono il più vecchio della band sono passato dai matrimoni ai concerti in piazza, dalle cene di gala ad aprire uno spettacolo di una pornostar. Insomma un po’ di tutto!

CELESTINO RUTIGLIANO (basso / cori): Grazie mille. Allora, innanzitutto siamo nati da una serata di beneficenza, nel nostro paesello, abbiamo fatto la nostra prima esibizione con due cover. Viste le reazioni del pubblico e soprattutto le nostre (ci siamo gasati e divertiti un sacco) abbiamo deciso di continuare facendo musica nostra, dato che io e il cantante avevamo un bel po’ di testi nel cassetto. Personalmente non saprei definirlo… Cerco di essere una spugna, cercare di assorbire tutto quello che ascolto, senza partire mai prevenuto. Principalmente sono figlio del rock, nudo e crudo. Led zeppelin su tutti, poi tra i principali ascolti ci sono Radiohead, Nirvana, Velvet Underground, Lou Reed, Red Hot Chili Peppers, arrivando fino all’elettronica con Kraftwerk, Moderat, Modeselektor e passando per la musica nazionale con i vari cantautori Dalla, De Gregori, Gaber e gli immancabili Afterhours, Verdena, Ministri… Potrei continuare ma le battute sono limitate.

FRANCESCO SAVINO (batteria) : Benvenuti a voi nel mondo TIRO. Una band nata davvero per caso in occasione di un concerto di beneficenza. Il bassista, Celestino Rutigliano, propose di fare un paio di cover e dai feedback ricevuti di lì a poco decidemmo di dare vita, tutti e tre insieme, ai tanti testi e alle tante idee musicali tenute nel cassetto. Personalmente, arrivo da un mondo molto versatile come background musicale… Sicuramente il progressive metal è il mio grande amore, ma al contempo amò tante altre frangie del rock, il funk, la fusion e anche pop e musica latino americana.

2)Ci parlate del vostro primo Ep omonimo. Come è nato? Come è stato registrarlo?

LUIGI: È stato autoprodotto e registrato da due nostri amici in un garage. In realtà avevamo soldi solo per un brano, poi questi ragazzi ci hanno proposto di farne altre due in omaggio e allora è venuto fuori un lavoro di tre brani…per ora.

CELESTINO: È Nato su Telegram, dato che Francesco stava a Londra in quel periodo e abbiamo iniziato ad abbozzare i tre brani io e Luigi. Dopodiché, una volta tornato in patria abbiamo iniziato a costruirli come li avete ascoltati. Per quanto riguarda le registrazioni, le abbiamo fatte con amici che conosciamo da un sacco di tempo che ci hanno aiutato e supportato durante tutto il tempo, anche dando idee e consigli. Io personalmente sono molto soddisfatto del prodotto finale!

FRANCESCO: Il primo EP è nato sulla chat Telegram. Io ero a Londra per studi musicali e Luigi e Celestino (chitarrista e bassista) inviavano periodicamente file audio. Ascoltandoli, mi feci un’idea di come doveva suonare la batteria e in occasione di un nostro incontro mettemmo giù i brani in una sola mattinata…Registrare i brani, poi, fu ovviamente emozionante, in un clima molto disteso e amichevole supportati da un team di amici, prima che professionisti, che ha saputo dare il giusto apporto alla nostra musica.

3)Quale è la canzone dell’Ep che preferite?

LUIGI: Vuoto

CELESTINO: Vuoto. Senza ombra di dubbio. Ti carica e ti trascina. Suonarla è un piacere e mi gasa sempre di più!

FRANCESCO: Le preferisco tutte allo stesso modo, ma VUOTO ha quel di più che la porta su un piccolo gradino superiore alle altre.

4)Di cosa parlano i vostri testi?

LUIGI: Di noi, non siamo in grado di parlare d’altro. Nel senso che facciamo parte della generazione che sta tra lo sfigato e il nullafacente. Quindi un po’ come la gran parte dei giovani.

CELESTINO: Parlano di quello che vediamo in giro, di ciò che ci circonda, come nel caso di “Vuoto” che parla dell’alienazione del genere umano causato dalla tecnologia che porta i rapporti umani ad estinguersi, di storie di vita vissuta, di quello che viviamo tutti i giorni.

FRANCESCO: I testi raccontano soprattutto di situazioni e storie sociali. È importante specificare che non ci facciamo portavoce di nessuna categoria…Ma soltanto di noi stessi e delle nostre esperienze tramutandole in musica.

5)Cosa avete in progetto per il futuro? Quale è la vostra massima aspirazione?

LUIGI: Ci piacerebbe suonare quanto più possibile in giro. Abbiamo come riferimento band che hanno il loro punto di forza nei live (Afterhours, Ministri, Fast Animals and Slow Kids, Voina). Ci basterebbe anche un tour come backliner di una di queste band.

CELESTINO: Continuare a fare musica, la nostra musica. Spero che il primo cd arrivi presto, senza fretta certo, ma ci stiamo lavorando su, e i nuovi brani ci soddisfanno sempre di più. Vedremo. La nostra massima aspirazione è andare avanti e farci conoscere sempre più. Arrivare al punto di sentire i nostri brani cantati da chi ci viene a vedere live e speriamo siano sempre di più!

FRANCESCO: Sicuramente registrare i nuovi brani che stiamo componendo è il prossimo grande progetto futuro…La massima aspirazione arrivare nei circuiti che contano dell’alternative italiano e non solo.