Gente Perbene” della formazione “Stato di calma apparente”, uscito da poco per “La Stanza Nascosta Records” è un album complesso, che necessita di un ascolto attento e di una attitudine critica per essere compreso a fondo nella sua profondità concettuale.

Non ci si può fermare al paesaggio sonoro, acustico e minimale, sicuramente gradevole; a meno di non voler perdere un’occasione: quella di scoprire testi pesanti e pensati, capaci di accarezzare ma anche di sferzare l’ascoltatore.
Provate ad ascoltare “Sei”, che si fa metafora del viaggio e, più in generale, della vita stessa, musicalmente sospesa tra cori di ispirazione gregoriana e arpeggi dal sapore medievale; provate a soffermarvi su “Luna”, che non è banalmente una storia di prostituzione, ma, più profondamente, la storia della vacuità dei nostri giorni, costellati di vittime incolpevoli.

In “Gente Perbene” ci sono gli emarginati di deandreaiana memoria (“Via Vittorio Emanuele II”), l’amore come forza totalizzante (“La parte migliore”), la storia (Inshallah, Ciak), il vissuto personale e collettivo. (“Giugno ’08”, “La canzone di J.M.”).

Consigliamo caldamente l’ascolto di “Gente Perbene”; un album che non può che arricchire chi si accosterà agli universi concettuali multiformi e alle sonorità riuscite degli “Stato di calma apparente”.

Voto: 9/10