I Love Ghost tornano a distanza di pochi mesi con la meravigliosa ballad “I’ll be fine”.

La band, sensibile alle tematiche sociali, decide di dedicare questa canzone alla sensibilizzazione sui temi della salute mentale.

La produzione, impeccabile, è come di consueto assegnata a Danny Sabre (The Rolling Stones, Alice Cooper, the Charlatans, Public Enemy, etc). Danny questa volta punta all’essenzialità più spinta. Niente giochi di prestigio. Si punta tutto sulla qualità del tema di voce (concetto peraltro reiterato con la presenza in video del solo frontman Finnegan Bell, chitarrista e cantante del gruppo di Los Angeles). Tutto si appoggia a quello.

Il video è molto semplice, ma efficacissimo.

Il disagio del sempre più maturo Finnegan è reso palpabile dal tempo, un ”ciondolante triste” scandito da un rullante in due, per suono, di rara bellezza. L’incedere pigro, accompagnato da inserti equilibratissimi, è la vera chiave di volta di questo lavoro. Nessuna concessione al virtuosismo. Tutti sono assolutamente concentrati sul brano. Un plauso sincero a questi ragazzi che, seppur giovanissimi, sembrano aver capito la lezione più importante per questo genere musicale: l’intensità.

Una nota la si può suonare in cento modi diversi, ma l’unica che arriverà a toccare il cuore dello spettatore sarà solo quella suonata annullando il proprio ego, piegando tutto all’economia della canzone.

Lo ha capito Ryan Stevens (basso, voce di sottofondo), lo ha assimilato Samson Young (batteria e voce di sottofondo), lo hanno metabolizzato Daniel Alcala (chitarra) e Cory Batchler (tastiere).

Il mantra di mr Sabre è entrato nell’anima di questi ragazzi e questo ci dà sempre di più la sensazione che saranno di qui a poco il nuovo fenomeno della musica pop-rock d’oltreoceano. E’ da un po’ che lo affermiamo senza troppi timori. Potremmo facilmente parlare dei nuovi Smashing Pumpkins, ma ci guardiamo bene dal farlo. I Love Ghost hanno una personalità propria, ancorché acerba.

Eppure in questo singolo si sente che qualcosa sta cambiando. In questo brano, incentrato tutto sul titolo (“Starò bene”), la risposta è tutta in quel “Si/No, Si/No” alla fine della prima parte di strofa. Il testo è carico di un positivismo molto statunitense, eppure il protagonista sa bene che non dipenderà da lui. O, quantomeno, non dipenderà SOLO da lui.

Il brano, pur composto prima dell’emergenza Covid, pare sottoscrivere il senso di impotenza ed indecisione che ha colto il genere umano in questo surreale 2020. Non sappiamo come andranno le cose. Nessuno di noi lo può sapere mai. Il nostro compito è solo mettercela tutta. Sempre! Come ha sinora fatto questa fantastica band. Il successo non è mai una casualità. Se arriverà, per questi ragazzi, sarà soltanto per la puntualità e la voglia di fare che hanno dimostrato fino a questo momento.

I Love Ghost ci hanno infatti dimostrato una volta di più (qualora ce ne fosse ancora bisogno) di essere una band. Una buona band che sta studiando per diventare una grande band.

Non vediamo l’ora di ascoltare il loro nuovo lavoro.

a cura di Max