Il nuovo Singolo dei Love Ghost si presenta con delle sonorità anni 2000 molto simili ai Blink 182, sia per l’arpeggio iniziale di chitarra elettrica (che ritornerà nella seconda strofa), sia per il groove e i fill della batteria (molto sincopati e veloci).

Il brano, a differenza dei precedenti, ha una struttura più complessa e una durata di quasi quattro minuti e porta il loro caratteristico songwriting essenziale a evolversi verso una struttura più punk/metal alternative, infatti tutto il brano punta a un ritornello con sonorità metal contemporanee (quasi Djent) e molti contro-tempi, passando attraverso strutture intermedie con pre-ritornelli che fungono da crescendo.

La voce mostra tutta la sua varietà passando da un cantato quasi recitato nella strofa a un pre ritornello orecchiabile, fino a un ritornello molto corale. Una bella canzone che ci ricorda tempi passati con serate trascorse a saltare sotto il palco, ma che poi ci impegna donandoci suddivisioni sincopate: un bel mix che fa capire quanto un brano possa svoltare inaspettatamente.

Il punto di forza dei Love Ghost resta il mescolare vecchio e nuovo pur proponendo canzoni da playlist, ma questa volta abbandonano un po’ l’elettronica e i feat per dar più spazio alla band.

A cura di Marco Germani