Abbiamo ascoltato per Wezla il debut-album della formazione siciliana AFA, “Mercurio di notte”, uscito da pochissimo per l’etichetta La Stanza Nascosta Records.

Il preludio di “Mercurio di notte”, caratterizzato da un parlato evocativo, sottolinea come da un insieme di episodi isolati senza una trama coerente e complessiva si sia arrivati al disegno della metafora perfetta del gruppo: Mercurio di notte, piccola realtà- ma carica di energia da sprigionare- nell’universo musicale; specie in quella dimensione notturna che, per la band, è la cornice privilegiata della creazione artistica.

“Non ti chiedere,” dalla ritmica incisiva, è un invito a fare piazza pulita di dualismi etero-imposti e sterili, come quello giusto/sbagliato, spesso di ostacolo al pieno godimento di emozioni e sentimenti. In “Vedo te” compare per la prima volta la tematica del tempo, molto cara alla formazione siciliana, che ricorre anche in “Semi di mela” e “Tre passi”. Il tempo, in tutte le sue declinazioni, caratterizza testi dominati, di volta in volta, dalla rievocazione nostalgica del passato, capace di rivivere con intensità inattesa grazie al ricordo involontario di proustiana memoria (si ascolti la travolgente “Ad est”), dall’esortazione a vivere appieno il presente, dall’invito a “lasciare andare” esperienze e vissuti spiacevoli. Nel complesso un esordio convincente, il cui punto di forza più evidente è sicuramente la coesione dei componenti della formazione, impegnati in un viaggio “fuori dagli itinerari battuti”. Menzione di merito per la vocalità spericolata ed eclettica di Andrea Seminara.

Traccia migliore: Ad est

Voto: 7.5