Una manciata di suoni. Niente di più. Tutta la genialità dei Bunny Black è questa. Usare pochissimi elementi per comporre un abaco delle infinite possibilità sonore che si hanno di disporle in uno spazio cosmico tridimensionale. La loro musica è come fosse la biblioteca di Alessandria. Indiana Jones, buca una parete e se la trova tutta dinnanzi. In bella parata, fanno mostra di sé, gli 8 bit maneggiati da Marco Calò e le 4 corde del basso di Francesco Less. Una numerologia non casuale. Una matematica che serve a mettere in ordine l’Universo. Un’equazione a resto zero. La musica del duo palermitano sfugge a qualsiasi definizione di genere. Elettronica? New Wave? Alternative Rock furioso e selvaggio? Non sappiamo proprio cosa dire. Secondo noi, in un futuro prossimo, rimarranno di loro i live set arcaici e rudimentali, in cui strobo settate a velocità ipnotiche sottolineano i passaggi più scuri. Ascoltare la loro musica è come stirare il velluto nero. A seconda del verso, ti restituiranno il nero più profondo o un prezioso color argento. C’è tanto di metallurgico e alchemico in loro. Alla fine di processi complessissimi rimane nel crogiolo un composto di mercurio molto utile per curarsi l’anima. Una panacea ai mali del mondo. In fondo dei farmacisti sono questi due. Dei sapienti miscelatori di elementi per medicine senza tempo e senza spazio. Ci aiutano a vivere o, male che vada, ad accompagnare una fresca birra nel “localaccio” di turno. In ogni caso sono eroi. Eroi di un’epopea generazionale. Folli che hanno scelto… di fare musica col Gameboy!

Link per lo streaming su Spotify:

https://open.spotify.com/album/5mLJPvBBm93NUoEuJM92gi

Data di rilascio: 22 novembre 2019

Label: Auto-produzione

Genere: dark wave, post punk, shoegaze