Songs from the rain (La stanza Nascosta Records, 2018) è un album per palati fini. Per intenderci, se aspettate l’estate con la sua immancabile irruzione di hit da spiaggia, lasciate perdere.

E’ un album difficile, complesso, duro nelle tematiche e scuro nelle sonorità. Certamente non un lavoro disimpegnato, non un disco d’evasione. Un lavoro da godere in silenzio, che scaverà nelle profondità interiori di chi possiede quella dote rara e sorprendentemente benefica che è l’attitudine all’ascolto. White Buffalo, Bruce Springsteen, Mark Lanegan e Tom Petty (omaggiato in Song for T.) sembrano essere alcuni dei riferimenti artistici dell’autore, metabolizzati e fatti confluire in un lavoro di grande autenticità, lontano da scimmiottanti emulazioni.

Tra gli episodi più riusciti del disco si segnalano il singolo Blame it on you, Devil’s Waltz , Town of ghosts e Man of nothing.

Voto: 9/10