Nuovo singolo dal titolo “Dal Sottosuolo”: ci si aspetterebbe un brano cupo e malinconico, invece ci troviamo davanti a un ottimo mix di chitarre acustiche molto ritmate, simpatici fraseggi di tromba e degli interventi di chitarra elettrica alla Santana.

Teo gfo come sempre mescola generi parenti tra loro (pop, folk, ska, rock, cantautorato) per creare una base di “piacevolmente già sentito” (come sta facendo qualsiasi produttore al momento) e ci inserisce una vocalità alla Achille Lauro un po’ stonata e un po’ parlata che mi ricorda molto gli Skiantos dei bei tempi andati ma in una versione molto edulcorata.

Nella logica del “tutto ritorna”, potrei proprio citare quel periodo a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 dove il rock demenziale cominciava a imporsi come un genere importante, creando proseliti fino alla consacrazione di Elio e le Storie Tese, passando per il festival di San Scemo(https://it.m.wikipedia.org/wiki/Festival_di_Sanscemo ). Sicuramente non è l’intento di Teo gfo, ma la sua produzione ricorda molto quel periodo storico in cui contaminazione, provocazione e voglia di divertirsi si fondevano, creando un fenomeno underground molto caro alla mia generazione.

Il singolo mette comunque a nudo una dicotomia che fa trasparire la volontà di divertirsi ma nello stesso tempo ci descrive una generazione apatica che vive barricata in casa senza la voglia di reagire a nulla: depressione ed evasione sono la chiave per analizzare il viaggio di Teo gfo e la sua produzione, non posso che apprezzare la capacità di immortalare questo momento storico in modo nitido e spietato, curata la produzione e gli arrangiamenti che nulla hanno da invidiare a un prodotto di una major.

A cura di Marco Germani

Link dello streaming:
https://www.youtube.com/watch?v=j9c7gGWQuRw