Per cominciare offriamo alcune informazioni sulla band e sul loro primo album:

I Damasco si formano nel Gennaio 2014 a San Gavino Monreale (Sardegna) per dare vita a un progetto di Rock Alternativo che miscela intenzioni e sonorità noise e grunge a testi prevalentemente in italiano. L’iniziale e attuale Line up è composta da Alessandro Sechi “Dubba” alla voce, Stefano Porceddu al Basso, Enrico Campolongo e Maurizio Congia alle chitarre, Enrico Boi alla batteria. Il Primo album rispecchia le iniziali intenzioni del gruppo: un mix di idee che miscela sonorità alternative rock di matrice specialmente americana, con riff graffianti, acidi ma anche morbidi, e tempi non sempre regolari. Basso e chitarre s’intrecciano con riff “differenti” tra loro risultando però parte dello stesso discorso. Le tracce sono 7 (6+ 1 bonus track). I testi sono tutti in italiano e cantano, con voce profonda e calda, il disagio: verso gli altri, nel lavoro, nell’amore, verso noi stessi”.

Agli amanti di band come Marlene Kuntz, The Zen Circus e Verdena il sound dei Damasco piacerà un sacco, ne siamo convinti, un sound a tratti ruvido a tratti acido a tratti tanto esaltante. Basta già l’opener “Flashmob” per farci capire di che pasta sono fatti i nostri: grunge e noise che contaminano un alternative rock in salsa italiana. Infatti, i Damasco mostrano chiaramente l’influenza, tra l’altro, di band americane come Nirvana, Sonic Youth ed Audioslave. Flashmob è il manifesto chiaro della loro musica grezza, sporca, “dirty”. Anche con “Monicelli” non si scherza con giri di chitarra che attirano tanto l’attenzione dell’ascoltatore. Qui come altrove Alessandro Sechi si mostra come la punta di diamante di questa band: è proprio lui che fornisce quel quid in più che ti fa letteralmente saltare dalla sedia. Ci sono anche passaggi più melodici nel disco come possiamo appurare in “Ghiaia” e “Luci e Ferro”, canzoni dove si mira a scavare nel nostro profondo. E “ci stanno” tali passaggi perché i nostri sanno come proporre un “appeal” rock dalle tante sfaccettature.

A nostro modesto parere, sono dischi come quello dei Damasco che risvegliano l’anima rock che è in noi: Damasco ci porta per le strade polverose del rock, quelle strade scalcinate fatte apposta per risvegliare le nostre pulsioni irrazionali. Allora esaltatevi a dismisura con i Damasco, band dal sound graffiante e portentoso, sound capace di stendervi a terra! Assolutamente da non perdere questa band!