I Love Ghost come è nel loro stile mescolano generi apparentemente distanti tra di loro per creare canzoni difficilmente identificabili in un solo contest. Questo è il loro punto di forza, dimostrandosi un progetto moderno e al passo con i tempi: trap, emo, rap, grunge, alternative, elettronica, metal sono alcune delle influenze presenti nell’EP.

I brani sono di breve durata e con una struttura radiofonica commerciale di immediata assimilazione. Le strofe si alternano ai ritornelli passando nella parte centrale per un ponte dedicato al feat. Nulla è lasciato al caso e tutte le strutture vengono introdotte da sonorità aggressive e/o oniriche. Il songwriting dei Love Ghost è molto ben articolato, non lasciando spazio ad assoli o interludi, ma richiamando sempre le parti vocali, che attraverso testi apparentemente semplici ci fanno riflettere sui contrasti emotivi che posso scaturire da relazioni tossiche.

Nei cantati e negli arrangiamenti si sentono influenze grunge e alternative rock 90/2000 (Linkin Park, Nirvana) e Trip hop (Massive Attack, Portishead) che li rendono gradevoli anche a un pubblico adulto e tutto il resto è sicuramente in linea con le produzioni indirizzate ai teenager. Impressionante è la loro capacità di produrre sempre e costantemente nuove canzoni, oltre ad essere finalmente attivi in tour promozionali e feat di livello.

Produzione curatissima con un mix molto moderno e pompato sui bassi e mastering compresso e pensato per lo streaming e l’ascolto con cuffie dai bassi potenti. L’EP manifesta la volontà di creare quattro brani connessi tra di loro per quanto riguarda le tematiche e le sonorità.

A cura di Marco Germani.

“Tales of a Sad Boy” su Spotify:

https://open.spotify.com/album/2nLNaNERF12jqdaUX73FeQ