1- Ciao, potete presentarvi ai nostri lettori?

We are Mistress’Leaf!!! E’così che cantiamo tutti insieme mentre spariamo a tutto volume l’intro di Myself, il nostro primo singolo, durante gli show che facciamo in giro per Roma e provincia, (per ora)…

2- Da cosa nasce il vostro progetto musicale?

Il nostro progetto musicale nasce dalla necessità di tutti membri della band di comporre, suonare ed esprimere in modo libero la propria arte con un denominatore comune per noi più importante di ogni altra cosa…Il divertimento, godersi ogni attimo passato insieme a suonare, sempre con il sorriso e “spingendo forte” come piace a noi.

3- Com’è nata la band e l’idea del nome?

La band nasce dalla “folle” idea di Marco Mariani (chitarrista), che ha saputo unire parte di una band “scoppiata” di cui faceva parte lui stesso insieme ad Emiliano Capelli, (batteria) e Roberto Sassaroli, (voce), con altri musicisti come Fabio Caltagirone, (basso), Luca Mattei (chitarra) e Vincenzo Caltagirone, (piano e tastiere). Il nome Mistress’Leaf è sempre frutto della “perversa” fantasia di Marco che trova questo nome “musicale”, mentre Roberto ne fa un concetto più complesso attribuendo la mente alla mistress, (padrona) e l’uomo alla leaf, (foglia). Unificando il concetto di uomo “schiavo” della mente, quindi soferente e per la gran parte “addormentato” e incapace di ascoltare la sua parte “animica” legata alla coscienza. a voi decidere quale “perversione” piace di più.

4- A chi o a cosa si ispira il vostro sound?

La ricerca del sound è un lavoro molto bello e impegnativo; Essendo i Mistress una band in cui i compositori sono prevalentemente i chitarristi la loro sperimentazione continua sul suono porta la band ad evolversi continuamente portando tutti a cercare di essere al servizio della musica usando le nostre capacità e talenti per realizzare brani che soddisfino le esigenze creative di ognuno.

5- Se poteste definire la vostra arte in una parola, quale sarebbe?

Definirei la nostra arte “Vera”, semplicemente perchè ogni nota suonata e ogni parola cantata nasce dalla nostra parte più vera, quella che non lasciamo vedere a nessuno ma facciamo sentire attraverso la musica.

6- Qual’è il vostro mito musicale?

Essendo in sei, ognuno ha le sue influenze,andiamo dai Beatles ai Faith No More passando per Mike Olfield e Toto ma anche Guns and Roses e Pearl Jam senza dimenticare i Pink Floyd.

7- Cos’è per voi la musica?

La musica per noi “creatori di musica” è la nostra estensione, come ho detto prima è la nostra parte “vera” dove mettiamo tutto ciò che ci fa soffrire e gioire, dove non c’è spazio per le stronz-te legate al mondo ordinario e ipocrita dove siamo costretti a vivere ma il nostro universo dove ognuno è libero di esprimersi senza muri o limitazioni di qualunque tipo.

8- Progetti futuri?

Con il presente creiamo il nostro futuro, portiamo la nostra musica “fuori” il più possibile, restando positivi anche tra mille difficoltà, (suonare brani inediti live non sempre è facile, le strutture ricettive in questo senso non sono molte), siamo presenti nelle playlist di moltissime radio, rilasciamo interviste radiofoniche, di recente abbiamo firmato un contratto editoriale con SAIFAM e per tutto questo ringraziamo Sorrymom che inoltre ci ha proposto per dei contratti discografici il cui esito è imminente…Tanta, tanta roba…

9- Volete raccontarci il verso di una vostra canzone che vi rappresenta meglio?

Trovo che tutti i versi delle canzoni ci possano in qualche maniera rappresentare ma se ne dovessi scegliere uno direi: “Nothing’s gonna stop this magic sound”. Siamo una band Over 40 da più di due anni insieme e questo è già un piccolo miracolo, ce ne andiamo in giro a fare musica ovunque si può, spesso insieme ad altre band anche molto giovani con cui nella maggior parte dei casi collaboriamo in modo pratico o creativo, (spesso sono loro a venire da noi) e noi rispondiamo con entusiasmo, quindi; “Niente può fermare la magia del nostro sound”.

10- Che messaggio volete comunicare o trasmettere attraverso la Musica?

Attraverso il nostro modo di fare musica praticamente, quindi live, comunichiamo che non c’è limite di nessun tipo quando si propone la propria arte, qualunque essa sia, vogliamo godere di ogni momento passato tra noi e con il pubblico, divertirci e divertire, abbattendo ogni barriera con il nostro sound. Per quanto riguarda i testi, sono certo che chi ascolta i nostri brani ed è curioso di sapere ciò che vogliamo esprimere traducendoli dall’inglese, troverà una ricerca continua riguardante la parte più profonda dell’essere sulle ali di una disarmante ingenuità. We are Mistress’Leaf.