Un pezzo pieno di riff ammiccanti e parole che riecheggiano nella testa e riportano alla memoria alcuni pezzi mainstream pur rimanendo ben ancorati su suo mood.

“I Respiri Tuoi”, questo nuovo lavoro di Meda rimane sulla strada maestra di “Caffè” e “Come Piove” ma aumenta il tasso di amore e le immagini oniriche della primavera, dell’estate, delle tenere cotte giovanili che arrivano potenti come folate tese di un vento improvviso che travolge tutto e non ci fa più pensare a niente, se non a lei.

Il pianoforte iniziale te lo dice subito che devi essere tranquillo e lasciarti trasportare dalla storia. Il tuo respiro si placa. La voce di Meda, fresca e convincente e il suo flow fanno il resto. La base strumentale molto semplice ma efficace: piano, basso, cassa e claps, solo leggermente saturati vogliono arrivare dritti e con semplicità al pubblico. C’è l’aggiunta di un hi-hat sul ritornello e poi sul bridge, a 1:34, troviamo il suono delle onde che arrivano sulla battigia che ritroveremo anche a fine brano. Giù poi un’altra strofa e un rilancio con un l’organo e la voce ad un’ottava più alta. Segue una variazione e poi si plana sul ritornello finale come portati per mano a vedere come finisce la storia.

Ma non c’è nulla da temere nel mondo creato da Meda anche se ci racconta di un amore che è in realtà sofferenza perchè non è corrisposto: ma non fa nulla. E’ la speranza che domina e ti avvolge. Forse la prossima estate, la prossima passeggiata, il prossimo abbraccio, il prossimo respiro sarà quello giusto.

A cura di Luigi

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