Il singolo Haters dei Rest in the Dust è un’ottima produzione che tende a mescolare varie tipologie di metal e a definire il duo polacco come “alternative nu metal”: i riff di chitarra distorta sono ben incastrati con il disegno della doppia cassa e del rullante, passando da ritmiche sincopate ad aperture armoniche fino a un assolo in tapping, evocando sonorità alla Fear Factory, Deftones, Rob Zombie, Rammstein. In perfetto stile la voce del cantante e produttore (Marcin Chomentowski) che ricorda un mix di Fred Durst, Marilyn Manson, Till Lindemann e Jonathan Davis, mentre la voce della cantante (Marietta “Mary” Balcerzak) ricorda Lzzy Hale e Maria Brink anche se nei toni gutturali assomiglia alla nuova cantante degli Arch Enemy ossia Alissa White Gluz.

Questi paragoni sono comunque decontestualizzati perché il brano e il progetto non possono rientrare nel metal “classico”, ma strizzano l’occhio a chi non si fossilizza in un’unica direzione (grande limite di molti ascoltatori di musica estrema) e lo si evince dalle info del videoclip sul canale YouTube, che definisce il video un “omaggio” ai citati e a molti altri big.

La produzione è di altissimo livello e i complimenti vanno a Marcin Chomentowski per aver registrato tutti gli strumenti e per aver curato maniacalmente mix e master: nulla da invidiare ai suoi idoli. Il videoclip, forse un filo troppo “gangsta”, è efficace nella sua semplicità.

Ottimo materiale che fa sperare in un album o EP a breve termine.

A cura di Marco Germani