Il singolo ha sicuramente una collocazione nel genere pop anche se l’ispirazione è quella della musica elettronica, una novella Cindy Lauper che ricorda anche Kate Bush, Madonna e Carolin Loeb più che per timbrica ed estensione per l’attitudine a essere sbarazzine e sexy, capaci di intrattenere, ma anche di raccontare storie pesanti in modo distaccato e farci ballare sulle loro confidenze senza prenderle troppo sul serio.

Il brano è tutto incentrato sulla voce ma presenta un arpeggiatore molto anni ottanta, tanti tappeti, ovviamente una drum machine simile alla tr 808 Roland ed un synth bass.

Si sviluppa alternando strofa e ritornello senza mai prendere fiato e lasciando poco spazio a parti strumentali.

Bello e inquietante il videoclip con la protagonista sempre in primo piano, molto cupo che gioca con ombre mostruose, citazioni e dettagli e ricorda un piccolo incubo lucido.

Produzione curata con la voce protagonista al centro del mix come il pop moderno richiede. Non ci resta che aspettare i prossimi brani per poterci nuovamente stupire.

A cura di Marco Germani.

Link video: https://www.youtube.com/watch?v=RAnumurQlIU

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