Flavhia Ferrari, al suo primo singolo dopo un percorso artistico variegato nelle esperienze e nei generi musicali.

La scuola R&B e soul si sente tutta in questo brano che nell’introduzione ricorda le atmosfere di Alicia Keys ma è il ritornello ad aprire decisamente alla canzone melodica che riempie tanta della storia musicale italiana. Le soluzioni ritmiche e melodiche sono efficaci e ammiccanti al genere pop. I suoni molto morbidi e belli, delicati e ariosi. La voce bella e sincera, non troppo costruita che si insinua bene nel costrutto del brano che alterna sample elettronici ad una sana canzone suonata dopo il minuto 2:24 per diventare, infine e propriamente, una ballad pop. Il finale un po sanremese che torna poco con il resto ma va bene per chiudere un pezzo che rimane tondo e piacevole sempre e con qualche nota di intima sofferenza nella strofa.

Il tema, del resto, è quello della presa di coscienza improvvisa di vivere una vita non nostra, fatta di scelte di altri, lasciandosi sopravvivere per poi accorgersi che il nostro mondo è effimero e vive solo di se stesso. E’ come svegliarsi da un sogno, da un letargo che distrugge tutto quanto ci circonda e ci lascia nel vuoto del passato, in un futuro tutto da riscrivere ma con energie da trovare, fiducia da ricostruire e rotte da trovare. Mi è piaciuta molto la prima metà del pezzo e mi rimane la curiosità di capire questa artista cosa potrà proporci nei prossimi pezzi, se continuerà questa fusione tra il caro vecchio melodico e l’elettronica o potrà stupirci con un nuovo modo di vedere la sua musica e la nostra.

a cura di Luigi

Link per lo streaming: https://open.spotify.com/album/6t9kNgnOOJ83KXjFX1p9E7